Green Economy

Turismo sostenibile, The GreenWatcher svela i dati

Quanto sono sostenibili gli esercizi commerciali e le attività aperte al pubblico? Nel 47% dei casi i gestori di negozi, ristoranti o aziende prestano attenzione alla raccolta differenziata, dotandosi di opportuni dispositivi, mentre nel 43% dei casi utilizzano materiali ed arredi eco-sostenibili, naturali o riciclati. Questi alcuni dei dati diffusi da The GreenWatcher, la più grande piattaforma globale che coinvolge utenti e gestori di attività aperte al pubblico e rappresenta il punto di riferimento per chi cerca e offre ecosostenibilità, consentendo finalmente di selezionare i luoghi green dove comprare, mangiare, divertirsi, passare il tempo secondo il criterio della ecosostenibilità.

The GreenWatcher, a 9 mesi dal lancio della sua attività, ha presentato una fotografia inedita della sostenibilità percepita dalle persone e messa in pratica dalle aziende: il portale si basa infatti da una parte sulle EcoOpinioni, ovvero le segnalazioni degli utenti, dall’altra sulle EcoValutazioni, cioè il percorso di valutazione dell’eco-sostenibilità ambientale – basato sui criteri scientifici di misurazione oggettiva, che le aziende in maniera autonoma possono fare direttamente online e che si concretizza nell’ottenimento di un certificato di eco-sostenibilità che sintetizza con un punteggio univoco, da 1 a 10 (EcoScore) i risultati ottenuti dal calcolo.

Gli utenti di The GreenWatcher, in particolare, hanno segnalato nel 41% dei casi la vendita o l’utilizzo di prodotti e materie prime eco-sostenibili (compresi quelli riciclati, biologici e a km0), e hanno fatto attenzione anche agli esercizi commerciali che offrono sistemi di packaging ecologico, ad esempio con sacchetti in materiale biodegradabile o riciclato o in carta ecologica (32%). Ma l’azione ecosostenibile più “premiata” dal pubblico è l’utilizzo di sistemi per la distribuzione dell’acqua che non prevedono bottiglie di plastica, riconosciuta nella categoria della ristorazione nel 64% delle ecoOpinioni. Sempre nella ristorazione, colpisce favorevolmente il 40% degli eco-opinionisti il recupero degli alimenti avanzati.

Si nota tuttavia, sottolinea The GreenWatcher, una discrepanza tra la sostenibilità percepita dagli utenti e gli sforzi e le azioni green effettive realizzate dalle aziende. Ad esempio, poco notato dagli utenti è l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e l’approvvigionamento ecologico: solo il 2,5% degli utenti dichiara di avere ricevuto dai gestori o visto sul posto informazioni relative all’utilizzo di mezzi ecologici per la logistica e per l’utilizzo di sistemi autoproduzione o recupero energetico, a fronte del 70% delle attività con EcoValutazione che invece dichiarano di impegnarsi in queste tipologie di azioni. Anche il risparmio energetico, una delle azioni più diffuse e applicate dalle aziende di tutte le categorie, viene più difficilmente notata dagli utenti: anche se il consumo di energia medio è piuttosto basso, attestandosi a meno di 0,5 kWh/mq, solo il 32% degli utenti individua la presenza di apparecchiature a basso consumo. Probabilmente, c’è una carenza di comunicazione da parte delle aziende dei servizi e delle azioni sostenibili ma “invisibili” che vengono messe in pratica. Al contrario

Al contrario, sebbene solo il 33% delle aziende EcoValutate dichiari di effettuare una raccolta differenziata spinta (oltre il 70% sul totale dei rifiuti) questa azione, anche se semplicemente simboleggiata dalla presenza di cestini per la raccolta differenziata, porta a buoni risultati nelle ecoOpinioni (47%). Il dato che invece risulta in linea tra quanto dichiarato dalle aziende e quanto notato dalle persone è l’utilizzo di materiali ed arredi ecosostenibili: lo fa quasi il 45% delle aziende, per le quali questa azione risulta quindi totalmente compresa e premiante, anche dal punto di vista della comunicazione della propria sostenibilità.

Ci sono infine paradossi. Ad esempio, alcuni esercizi commerciali che vendono il 100% di prodotti ecosostenibili hanno un bilancio di sostenibilità dal punto di vista della logistica estremamente basso: i prodotti provengono infatti anche da distanze superiori agli 800 km. Oppure prodotti ecosostenibili venduti in spazi altamente energivori. Per quanto qualsiasi passo nella direzione del rispetto ambientale sia fatto nella direzione giusta, ci si domanda in questi casi se la scelta di tali prodotti o le modalità di vendita possano sempre rientrare nell’ambito della ecosostenibilità.

green1Il portale The GreenWatcher è inoltre sempre più smart e alla portata di tutti grazie ad una App che offre agli utenti attivi del portale (persone che hanno dato almeno una ecoOpinione) i Green Coupon, per fidelizzare i clienti ecofriendly attraverso sconti e promozioni dedicati ai clienti green.


Che sempre più settori prestino attenzione a pratiche sostenibili è dunque, secondo The GreenWatcher, fondamentale: basti pensare che solo in Europa 300 milioni di persone si dichiarano consumatori eco-friendly, e oltre 5 milioni di imprese producono ed offrono sostenibilità . Per questo motivo The GreenWatcher ha deciso di sostenere e partecipare come partner al Green Drop Award, premio collaterale della 72a Mostra del Cinema di Venezia organizzato da Green Cross Italia, che è stato assegnato al film che “meglio abbia interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile”. Proprio come per gli esercizi commerciali e le attività aperte al pubblico, anche il cinema deve infatti guardare con sempre maggiore interesse al mondo dell’ecologia e della sostenibilità non soltanto dal punto di vista delle tematiche ma anche delle produzioni, cosa che sta avvenendo anche grazie a premi come il Green Drop Award, quest’anno giunto alla sua 4a edizione. 

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Matteo Nardi

Giornalista ciclista. Scrivo di ambiente e tecnologia