Green Economy

Una cena spaziale come AstroSamantha insieme a Gnammo e Argotec

Bacche di goji, quinoa, sgombro, zuppa di legumi, pomodoro, sedano, cipolla, smoothie di frutta fresca, spezie. Quella a cui abbiamo partecipato qualche giorno fa è stata una vera e propria cena tra le stelle. Eh sì, perché gli ingredienti che abbiamo gustato sono gli stessi che sono stati prodotti e confezionati per essere cucinati nello spazio dagli astronauti in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) e che ora sono protagonisti anche sulla Terra grazie alla rassegna “Spade Food per Terrestri“.

Nata dalla collaborazione tra Gnammo, startup dell’incubatore i3p del politecnico di Torino, la più grande community di social eating, e Argotec, l’azienda ingegneristica aereospaziale italiana che ha sviluppato il
Foto 28-05-15 16 45 10menù degli astronauti in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), la rassegna gastronomica prevede infatti di portare in tavola sulla terra gli stessi piatti scelti dalla missione spaziale Futura per nutrire gli astronauti in orbita. Per farlo, i cuochi di Gnammo sono chiamati  a rielaborare lo space food con creatività e originalità usando gli ingredienti che vengono loro forniti  in una Space Box dal team di ReadyToLunch, lo Space Food lab guidato da Stefano Polato, lo chef ufficiale della missione Futura. Lo Space Food per Terrestri di ReadyToLunch contiene ingredienti biologici, può essere conservato sino a 24 mesi senza catena del freddo e non utilizza conservanti o additivi chimici. Confezionato in pacchetti protettivi di alluminio, durante la produzione del cibo sono stati applicati metodi innovativi di disidratazione e termostabilizzazione, sempre nel massimo rispetto delle qualità organolettiche e nutrizionali degli alimenti.

Nel dettaglio, la Space Box contiene: buste di quinoa e sgombro, barrette, 10 zuppe presidio Slow Food e 10 smoothie, più un piccolo vademecum esplicativo, per creare nuove ricette e portare i propri ospiti tra le stelle, come la nostra AstroSamantha. 

La stessa Space Box è arrivata nelle mani della nostra cuoca per una sera, che ci ha deliziato con una zuppa di legumi “rafforzata con un soffritto, un’aggiunta di spezie, un filo d’olio” servita “con dei crostoni di pane”. Dopo la zuppa, è stato il momento di una deliziosa insalata di quinoa e sgombro arricchita dalla nostra chef con pomodorini secchi e cipolla di Tropea e affiancata da “dei filetti freschi di pesce cotti in padella con porri, zenzero, pomodori secchi e limone”. E poi il frullato di pera, mela e fragola, un pancake realizzato sbriciolando le barrette a base di bacche di goji, e ancora fichi disidratati e cristallizzati in grado di mantenere il loro sapore originario. 

Ma oltre alla bellezza del cenare “tra le stelle”,la sorpresa è stata quella di passare una serata in compagnia di persone prima sconosciute che si sono rivelate davvero piacevoli commensali.
L’idea di Gnammo in fondo è proprio questa: mettere delle persone intorno ad un tavolo a condividere esperienze, ricette, risate e belle serate. In più, con un pizzico di fortuna, si può cenare in location davvero mozzafiato.
Noi, sinceramente, siamo stati fortunati!

 

 

 

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.