Moyu, il quaderno da riutilizzare centinaia di volte
Siete alla ricerca di un quaderno green-friendly? Lo abbiamo provato per voi: si chiama Moyu, che in cinese significa “luogo magico”, ed è un quaderno riutilizzabile fino a 500 volte, sostituendo almeno 15 quaderni di carta tradizionali. La pietra lavica con cui è realizzato è infatti un duraturo e resistente, ma anche facile da cancellare.
La carta di pietra è composta da carbonato di calcio e polietilene ad alta densità (HDPE): secondo i dati diffusi da Moyu, rispetto alla media della produzione della carta di cellulosa, la carta in pietra lavica produce il 67% in meno di emissioni di CO2.
Con un solo Moyu potrete quindi prendere appunti quotidiani che, se vorrete, potrete semplicemente cancellare senza dover per forza comprare un nuovo quaderno e riempire gli scaffali della libreria di casa.
Scrivi, cancella e riscrivi: come funziona il quaderno riutilizzabile
I quaderni Moyu sono disponibili in diverse dimensioni, dalla A4 alla A6, con un vasto assortimento di copertine. Il kit è composto da un quaderno, un panno per cancellare e una Penna Moyu, che contiene lo speciale inchiostro Frixion completamente cancellabile.
Per utilizzare il quaderno Moyu, potrete scrivere gli appunti sul quaderno con la Penna Moyu, le uniche penne cancellabili su pietra lavica. Nel giro di 10 secondi l’inchiostro sarà completamente asciutto e, se volete cancellare, dovrete semplicemente inumidire la pezzetta e passarla sul foglio.
Una soluzione eco-sostenibile che riduce l’utilizzo di carta e contribuisce a preservare le foreste del pianeta. Inoltre, il prodotto è sicuro e non tossico. Obiettivo di Moyu è quello di ridurre l’utilizzo di carta e il conseguente disboscamento globale: molte filiere di carta infatti non derivano da foreste gestite in modo sostenibile. Tra l’altro, al progetto è legato un piano di riforestazione. Questo significa che per ogni quaderno acquistato viene piantato un albero attraverso l’organizzazione non governativa Trees For Kenya, che lavora con le comunità vulnerabili e le scuole locali per identificare e ripristinare le foreste degradate.
