Green Economy

Vuoto a rendere: fatto il primo passo

È stata approvato in Commissione Ambiente un emendamento in esame per il  Collegato Ambientale, che riformula la proposta di legge M5S  sul “Vuoto a rendere”. 
Nel nuovo testo si prevede, in via sperimentale, una cauzione per gli imballaggi di vetro per la birra e l’acqua minerale serviti al pubblico eppure resta lacunosa la parte relativa al riutilizzo dei contenitori dopo la raccolta effettuata dai commercianti.

Una misura, quella del vuoto a rendere, forse scomoda per chi fa del riciclo la propria economia?
In un’Italia dominata dai grandi consorzi, potrebbe infatti essere difficile far accettare che parte di questi contenitori non vedano il secchione ma siano direttamente rimessi in commercio.

Eppure, sulla carta, sembrerebbero tutti d’accordo. Perfino il sindaco Ignazio Marino, da San Francisco, ribadisce come si debba voltare pagina e come l’esempio del movimento Zero Waste dovrebbe essere un modello da seguire.

Il lavoro sull’obiettivo Zero Waste a San Francisco è iniziato più di 10 anni fa consentendo a questa città di raggiungere il 75% di differenziata – ha commentato il sindaco di Roma Ignazio Marino – Noi abbiamo appena iniziato questo percorso. Per troppi anni infatti nella Capitale si è pensato di affrontare la questione rifiuti gettando tutto, indistintamente, nella grande buca di Malagrotta.

Ma il vuoto a rendere è anche una grande occasione, non solo per l’ecologia, ma anche per le tasche di tutti gli italiani visto che potrebbe anche abbattere i costi di alcuni prodotti. Proprio come dichiara Stefano Vignaroli, deputato M5S e promotore della legge:

Il riutilizzo, molto di più del riciclo che trasforma il prodotto in nuova materia prima, potrebbe consentire non solo un notevole risparmio energetico e di materiale, ma anche   la diminuzione  del prezzo del prodotto.

Matteo Nardi

Giornalista ciclista. Scrivo di ambiente e tecnologia