Green Economy

Venezia72: al Green Drop Award con Alfonso Cuaròn per parlare di cinema e sostenibilità

Siamo sbarcati a Venezia per la 72a Mostra del Cinema. Cosa c’entra il cinema con l’ambiente? Ebbene, da 4 anni uno dei premi collaterali della mostra è dedicato proprio al film più sostenibile tra quelli in gara: è il Green Drop Award, il premio organizzato da Green Cross Italia. Dopo aver partecipato alla presentazione romana, non potevamo certo perderci l’evento al Lido. È stata l’occasione per sentir parlare di sostenibilità il regista premio Oscar di “Gravity” – nonchè presidente della giuria di Venezia72 – Alfonso Cuaròn che insieme al fratello Alfredo Cuarón, scienziato esperto di cambiamenti climatici, ha dialogato di cinema ed impatto ambientale.

Alfonso e Alfredo Cuaron
Alfonso e Alfredo Cuaron

Il lungo dialogo si è svolto all’interno del Green Day Venice, un’intera giornata dedicata alla sostenibilità nell’industria cinematografica inserita nella programmazione del Green Drop Award e realizzata insieme a Connect4Climate. “L’industria cinematografica deve essere sicuramente più green”, ha detto Alfonso Cuaròn. Ma soprattutto è importante unire le forze per combattere per l’ambiente e “cambiare completamente il modello economico globale, non c’è più tempo da perdere”. Il fratello Alfredo ha invece sottolineato il bisogno “di creare una grande sinergia tra scienza e arte per rompere i muri che impediscono il nostro progresso”. 

 

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A seguire, è stata presentata dal direttore del Green Drop Award Marco Gisotti e dalla madrina Nancy Brilli

Nancy Brilli
Nancy Brilli

la goccia del Green Drop Award, cioè il premio che sarà consegnato l’11 settembre al vincitore del premio. La goccia, soffiata dal maestro vetraio Simone Cenedese di Murano, custodisce al suo interno un campione di terra che ogni anno proviene da Paesi diversi. Dopo Brasile, Egitto e Antartide, quest’anno è la volta del Senegal, terra di confine ai bordi del deserto. Una terra preziosa e fertile, capace di dare i propri frutti alla popolazione locale che tuttavia “i contadini del posto non hanno mezzi per poterla sfruttare, perché il costo dell’energia necessaria all’irrigazione per poter coltivare è un’ostacolo troppo alto per le loro povere condizioni economiche” ha spiegato Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, organizzazione che da anni porta avanti progetti in Senegal con lo scopo di “combattere la povertà e il cambiamento climatico, ma soprattutto dare una speranza di vita concreta a migliaia di persone. La terra – ha concluso Pacilio – proviene esattamente da questi terreni ed è la testimonianza di questo nostro impegno”.

 Foto realizzate da Giorgia Fanari per Press Play

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.