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Rafting Marmore, un tuffo nelle cascate più alte d’Europa

165 metri di altezza. Rumore scrosciante e continuo. A vederla fa quasi paura. La cascata delle Marmore, la più alta d’Europa, stupisce ogni giorno centinaia di persone per lo spettacolo naturalistico che rappresenta, da ammirare non soltanto con passeggiate tra i sentieri pedonali, ma anche provando sport estremi come il rafting e il torrentismoProprio alla base della cascata, là dove il rumore è più forte, partono infatti le numerose attività di rafting, hydrospeed e torrentismo organizzate dal Centro Rafting Marmore che si trova a solo un’ora e mezza da Roma, per l’esattezza a Papigno in provincia di Terni.

Da ormai 20 anni infatti il Centro Rafting Marmore mette a disposizione attrezzatura, conoscenza e passione per permette a tutti di prendere parte ad attività di sport estremo, che si svolgono in contesti carichi di pericoli e variabili spesso incontrollabili, garantendo ovviamente sicurezza e divertimento.

Per trascorrere una giornata diversa dal solito immersi nella natura, è sufficiente mettersi in contatto con il centro rafting Marmore. L’esperienza comincia con un po’ di teoria. L’istruttore deve infatti preparare tutti coloro che saliranno sul gommone spiegando i comandi che darà durante l’uscita sul fiume e per spiegare le misure di sicurezza qualora qualcuno si ritrovasse da un momento all’altro a nuotare nel fiume e non più a bordo del gommone. Niente di grave, ma tutti devono essere capaci di raccogliere il proprio compagno dall’acqua! Successivamente ci si prepara: il centro rafting offre ai partecipanti tutto il necessario, dalla muta al caschetto, dalle scarpe al  giubbotto galleggiante. Il consiglio è quello di portare con sé un costume da bagno da mettere sotto la muta. Per cambiarsi ci sono spogliatoi che includono docce e phon da usare al ritorno dell’uscita in rafting.

rafting marmore2Una volta pronti e istruiti, si arriva alla base della cascata. Da qui, si sale sui gommoni (massimo 6 persone, più la guida) e si parte sul fiume Nera per un percorso di circa 3 km scavato nella roccia in uno scenario quasi tropicale. “Il tratto di fiume che percorriamo forma rapide anche di quarto grado, in una scala da uno a cinque (il sesto grado è impraticabile), presentando quindi un grado di difficoltà elevato in alcuni passaggi”, ci ha spiegato Umberto, la nostra guida durante l’uscita sul gommone. Anche per questo è importante l’equipaggio: ciascun membro deve sapere nuotare e avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. Ma il centro rafting Marmore prevede anche una proposta di 5 km nel tratto naturale del fiume dedicata a bambini, anziani e disabili, in cui viene integrata anche una parte più specifica sull’educazione ambientale per conoscere meglio il fiume e il suo ecosistema.

Insomma, un’esperienza da ripetere e, perché no, da integrare: il centro rafting Marmore oltre al rafting propone infatti anche altre attività di sport estremi, come hydrospeed, torrentismo e kayak.

Curiosità sulla Cascata delle Marmore

La cascata è formata dal fiume Velino che si tuffa nella gola del fiume Nera. Prima dell’intervento dell’uomo, la Cascata delle Marmore non aveva l’aspetto attuale: il fiume Velino cadeva con estrema difficoltà nel fiume Nera – a causa dei depositi calcarei – formando una serie di cascatelle sulla rupe di Marmore. Le numerose opere effettuate fin dall’epoca romana hanno raggiunto l’obiettivo di facilitare e condurre in punti pre-ordinati la caduta dell’acqua, fino a donare alla Cascata l’aspetto odierno che si è imposto con tale prepotenza nello scenario che la circonda tanto da divenirne un elemento inscindibile.

Secondo una leggenda sulle origini della cascata,  una ninfa di nome Nera si era innamorata di un bel pastore, Velino. Ma Giunone, gelosa di questo amore, trasformò la ninfa in un fiume, che prese appunto il nome di Nera. Allora Velino, per non perdere la sua amata, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore. Questo salto, destinato a ripetersi per l’eternità, si replica ora nella Cascata delle Marmore.

 

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.

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