Green Economy

Interstellar

Di certo non è un post acchiappa click. Nel caso avrei dovuto farlo qualche settimana fa.
Perché Interstellar in un blog che parla d’ambiente? Beh, è chiaro, il film ci racconta una Terra ormai sull’orlo del collasso ambientale (anche se, pare, non per colpa degli uomini), ma non è di questo che voglio parlare.

Mi ritrovo ad ascoltare la splendida colonna sonora e penso che in fondo quello che veramente mi è piaciuto del film non sono le grandi esplosioni di fantascienza o gli astrusi giochi temporali alla Inception.
Quello che mi è piaciuto (e non mi è piaciuto tutto) è l’invito al coraggio e all’attivismo che spira da ognuno dei 170 minuti del film. La poesia che cita spesso Michael Caine fa un po’ da leitmotiv ed è proprio un invito ad uscire di casa e combattere per quello in cui si crede.  E se poi tutti i nostri tentativi risultassero vani, non sarebbe commovente aver un nuovo mondo dove poter ricominciare da zero?

Non andartene docile in quella buona notte,
I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
Infuria, infuria, contro il morire della luce.
Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta
Perchè dalle loro parole non diramarono fulmini
Non se ne vanno docili in quella buona notte,
I probi, con l’ultima onda, gridando quanto splendide
Le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia,
S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono,
Troppo tardi imparando d’averne afflitto il cammino,
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, prossimi alla morte, con cieca vista accorgendosi
Che occhi spenti potevano brillare come meteore e gioire,
S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
E tu, padre mio, là sulla triste altura maledicimi,
Benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose, te ne prego.
Non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce.

Ecco perchè un post su Interstellar sta bene anche in un blog che parla d’ambiente ( e sì, anche di gufi).

 

 

Matteo Nardi

Giornalista ciclista. Scrivo di ambiente e tecnologia