Green Economy

Doggy bag, ecco i 17 ristoranti di Roma che partecipano al progetto contro lo spreco alimentare

Ogni tanto capita, al ristorante, di non riuscire a finire tutto ciò che abbiamo nel piatto o tutto il vino della bottiglia. Personalmente non mi capita mai, ma questa è un’altra storia! Quello che è importante, in questi casi, è non sprecare e non buttare ciò che avanza. Purtroppo, la pratica – molto comune nei paesi anglosassoni e nord europei – di chiedere al ristoratore di poter portare via gli avanzi, in Italia non è ancora molto diffusa: colpa dell’imbarazzo, secondo quanto afferma la ricerca sul rapporto tra italiani e doggy bag (le sportine per gli avanzi) realizzata da Waste Watcher, Osservatorio nazionale sugli sprechi di Last Minute Market.

Tre italiani su quattro – spiega la ricerca – sono consapevoli che il cibo o il vino avanzati al ristorante rappresentino uno spreco che può essere evitato grazie alla possibilità di portare a casa quanto rimasto nel piatto o nella bottiglia. Ma il 41% si imbarazza a chiedere la doggy bag da portare a casa e solo il 9% degli intervistati dichiara di farsi dare sempre il cibo o il vino avanzati, mentre il 77% ritiene che ci siano ancora ostacoli nel portare a casa gli avanzi.

IMG_0011Comunque, quasi il 70% dei clienti si dichiara molto o abbastanza convinto che il ricorso alla doggy bag prenderà piede anche in Italia e oltre il 60% degli italiani ritiene che una doggy bag di design potrebbe aiutare “molto” o “abbastanza” a superare l’imbarazzo dei clienti nel farsi vedere uscire dai ristoranti con un contenitore per gli avanzi, anche perché l’oggetto potrebbe essere riutilizzato ad esempio per portare il pranzo in ufficio o per tenere gli alimenti in frigorifero.

Proprio su questa convinzione si basa “Doggy bag – Se avanzo mangiatemi”, il progetto di Comieco e Slow Food che dopo Milano e Bergamo approda anche nei ristoranti della Capitale.

I “porta avanzi” d’autore di Comieco e Slow Food arrivano dunque a Roma, con lo scopo di ridurre le quantità di alimenti buttati via e di stimolare un cambio di mentalità in ristoratori e clienti. Punto forte del progetto sono proprio le doggy bag, realizzate in cartone riciclato e riciclabile e disegnate da un team di professionisti coordinato dall’architetto  Michele De Lucchi e dal professor Andrea Kerbaker: i tre diversi contenitori per cibi e bevande sono infatti stati realizzati dai designer Giulio Iacchetti, Matteo Ragni con Chiara Moreschi e Francesco Faccin, mentre le illustrazioni sono di Olimpia Zagnoli, Beppe Gicobbe e Guido Scarabottolo.IMG_0013
Con questa iniziativa sono state consegnate gratuitamente ai ristoranti di Milano, Bergamo e Roma 40.000 doggy bag. Grazie alla collaborazione con Slow Food Italia sono 17 i ristoranti romani coinvolti nell’iniziativa che a partire da Novembre riceveranno gratuitamente un kit di contenitori, ma ovviamente la rivoluzione culturale deve coinvolgere tutti gli attori della ristorazione alimentare, dallo chef al team del ristorante ai clienti.

Ecco l’elenco dei locali di Roma aderenti al progetto:

All’Oro – Via del Vantaggio, 14

Asino d’Oro – Via del Boschetto, 73

Big Al – Via dei Parioli, 79c

Buca di Ripetta – Via di Ripetta, 36

Ciao Checca – Piazza di Firenze, 25

Coromandel – Via di Monte Giordano, 60

Flavio al Velavevodetto – via di Monte Testaccio, 97

Hosteria Grappolo d’Oro – Piazza della Cancelleria, 80

L’Arcangelo – Via Gioacchino Belli, 59

Osteria di Monteverde – Via Pietro Cartoni, 163

Osteria del Velodromo Vecchio – Via Genzano, 139

Primo al Piegneto – Via del Pigneto, 46

Pro Loco Dol – Via Domenico Panaroli, 6/a

Romeo – Via Silla, 26/a

Settembrini – Via Luigi Settembrini, 27

Spirito DiVino – Via dei Genovesi, 31 a/b

Trattoria da Cesare al Casaletto –  Via del Casaletto, 45

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.