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5 consigli per stampare a casa e in ufficio in maniera green

Stampare a casa?
Nell’epoca della digitalizzazione, sono sempre meno i documenti che abbiamo davvero la necessità di stampare. Eppure, poter toccare con mano una ricevuta, un articolo, un testo o una fotografia, è ancora non solo utile, ma anche piacevole. Talvolta i documenti cartacei sono perfino necessari per rispondere ad alcune necessità della burocrazia (
pensate alle autocertificazioni durante il lockdown!) e ci consentono, in ogni caso, di mettere al riparo un testo particolarmente importante che non possiamo lasciare nella memoria di un computer (o in qualunque server).

Insomma, stampare è ancora un’operazione fondamentale ed è quindi importante farlo nel modo più sostenibile possibile: dato per assodato il primo e più importante consiglio, ovvero “stampa quando serve”, ecco alcuni consigli pratici per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle nostre stampe. 

1 – La scelta della stampante: laser o inkjet?

Pensando ai consumi energetici (e al connesso impatto ambientale), si può optare per una stampante a getto di inchiostro inkjet invece di una laser: questo tipo di stampante si basa infatti su uno stimolo elettrico o processo termico per espellere l’inchiostro tramite la testina di stampa, mentre quelle laser per stampare riscaldano il fusore al loro interno e richiedono quindi molta più energia per il processo. La tecnologia a getto di inchiostro non soltanto riduce il rumore ma taglia anche le emissioni di CO2 e la bolletta.

In particolare, sul mercato esistono due tipi di tecnologia a getto d’inchiostro: quella delle stampanti a getto di inchiostro tradizionali che utilizza un processo termico per riscaldare l’inchiostro e consentire l’espulsione tramite la testina di stampa, e quella a freddo sviluppata, unica al mondo, da Epson. Questa tecnologia non richiede calore per l’espulsione dell’inchiostro  e – di conseguenza – per il preriscaldamento. Invece del calore, all’elemento piezoelettrico viene applicato un impulso elettrico che ne modifica la forma, permettendo l’espulsione dell’inchiostro dalla testina di stampa. Tra l’altro, poiché non richiede tempi di riscaldamento all’accensione o in seguito alla riattivazione dalla modalità Sleep, la tecnologia a freddo di Epson consente di iniziare subito a stampare. 

stampare a casa - epson

2 – Ricaricare senza problemi

Quanto volte vi è capitato di rimanere senza inchiostro nella cartuccia senza neanche rendervene conto? Ecco, esiste una soluzione in grado di coniugare efficienza, risparmio e qualità di stampa: si tratta della gamma di stampanti EcoTank di Epson. Queste stampanti non utilizzano cartucce ma sono dotate di serbatoi ad altissima capacità ricaricabili con l’inchiostro contenuto nei flaconi forniti in dotazione. L’inchiostro incluso è equivalente a 72 cartucce, sufficiente per stampare fino a 14mila pagine. Questo consente di risparmiare non solo sul costo dell’inchiostro (fino al 90%), ma anche sul tempo, in quanto non occorre più sostituire le cartucce con una certa frequenza. Altro punto a loro favore: grazie ai livelli di inchiostro chiaramente visibili sarà sempre possibile capire facilmente quando è il momento di ricaricare i serbatoi.

Tra l’altro, per non rimanere mai “a secco”, Epson ha pensato a “ReadyPrint”, praticamente un piano di abbonamento adattato al proprio stile di stampa, che permette di ricevere direttamente a casa le ricariche di inchiostro, prima che sia esaurito quello della stampante!

stampare a casa ecotank readyprint

3 – Stampare su carta certificata o riciclata

Per stampare in maniera green è importante avere la carta adatta. In particolare, quando acquistate le risme controllate che siano certificate PEFC o FSC. Si tratta di due importanti certificazioni che assicurano che la carta in questione sia ottenuta da foreste gestite in modo sostenibile, tutelando anche i diritti dei lavoratori lungo tutto il processo di produzione. Come verificarlo? Le risme certificate riportano sempre il logo di PEFC o FSC, non potrete sbagliarvi!
È possibile inoltre scegliere risme di carta riciclata: in questo caso bisogna porre attenzione a quelle di bassa qualità che presentano, sin dall’apertura della risma, un pulviscolo che rischia di inceppare i meccanismi delle stampanti. In generale, è importante verificare che il tipo di carta sia, per formato e grammatura, compatibile con la propria stampante. 

4 – Non sprecare fogli di carta

Quando si stampa, proprio per limitare l’utilizzo di carta, è bene impostare la funzione fronte/retro. Oppure – soprattutto nel caso in cui si debbano stampare appunti – utilizzare fogli di risulta. Per far entrare quanto più testo possibile in una stessa pagina, è possibile utilizzare alcuni accorgimenti: ridurre i margini, la grandezza del testo o anche scegliere un font più sottile. 

5 – Scegliere la stampa “in bozza”

Se non è necessario, evitate la stampa a colori ma preferite la modalità in bianco e nero. Inoltre, se possibile scegliete la stampa “in bozza” o l’impostazione economy o “veloce”. In questo caso la qualità della stampa sarà comunque ben leggibile e risparmierete tempo e inchiostro. Inoltre, per chi ha bisogno di stampare soltanto in bianco e nero, Epson ha creato le stampanti monocromatiche Ecotank che assicurano risparmio fino al 50% sulla stampa in tre anni rispetto alle stampanti laser monocromatiche, la riduzione dei consumi energetici fino al 95% e fino al 50% di carta in meno con la stampa fronte/retro automatica.

 

***Post realizzato in collaborazione con Epson Italia***

 

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.