Inquinamento

Roma SMOG fuori controllo: quinto giorno consecutivo con superamenti

Anche il 25 Febbraio tutte le centraline ARPA Lazio di monitoraggio della qualità dell’Aria di Roma, hanno dato risultati pessimi con superamento dei limiti consentiti del PM10 in ogni monitoraggio, come già comunicato ieri da Legambiente, in considerazione dei dati relativi al 24 febbraio. Il limite di 50 ug/m3 (microgrammi per metro cubo di aria), è stato superato tra 21 e 23 febbraio già nelle centraline di Preneste, Fermi, Tiburtina, Malagrotta, i dati prodotti da ARPA hanno mostrato poi un aumento dell’inquinamento con il superamento dei limiti di ieri tutte le centraline romane del 24 febbraio e, ancora il nuovo superamento di tutte le centraline anche il 25 febbraio. Continua a emergere il valore massimo di pm10 alla centralina di Via Tiburtina, quella tra le più esposte all’inquinamento da autovetture, ma supera i limiti anche quella immersa nel verde di Villa Ada, a dimostrazione che tutta la città è nella tenaglia dello smog.

Valori PM10 Roma – dati Arpa Lazio 24 febbraio 2021
Preneste – 66 ug/m3
Francia – 75 ug/m3
Magna Grecia – 65 ug/m3
Villa Ada – 65 ug/m3
Guido – 67 ug/m3
Cavaliere – 76 ug/m3
Fermi – 82 ug/m3
Bufalotta – 89 ug/m3
Cipro – 77 ug/m3
Tiburtina – 96 ug/m3
Malagrotta – 94 ug/m3

Valori PM10 Roma – dati Arpa Lazio 25 febbraio 2021
Preneste – 85 ug/m3
Francia – 80 ug/m3
Magna Grecia – 67 ug/m3
Villa Ada – 60 ug/m3
Guido – 66 ug/m3
Cavaliere – 79 ug/m3
Fermi – 92 ug/m3
Bufalotta – 96 ug/m3
Cipro – 82 ug/m3
Tiburtina – 99 ug/m3
Arenula – 63 ug/m3
Malagrotta – 96 ug/m3

“Nella Capitale da cinque giorni tutti respiriamo smog oltre i limiti, come stiamo raccontando e come emerge chiaramente dai dati di ARPA – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – ma dal Campidoglio arrivano solo risposte inutili come i blocchi ridicoli predisposti contro le poche auto fermate. Il picco di polveri sottili, chiaramente causato dall’enorme numero di auto private in circolazione in ogni angolo della città, ha ormai saturato tutta la capitale, basti pensare ai valori delle PM10 anche nei parchi oltre che nelle centraline su strade a scorrimento. In questo drammatico periodo, bisognava potenziare il TPL garantendo il distanziamento a bordo dei convogli e delle vetture, dando così la possibilità di lasciare a casa le auto; invece abbiamo assistito e continuiamo ad assistere alla diminuzione del servizio TPL, ancora oggi ci sono stazioni di metro chiuse, tram sospesi, chilometri inutilizzati di binari, per non parlare dell’ultima marcia indietro anche sulla realizzazione di ciclabili”.

Matteo Nardi

Giornalista ciclista. Scrivo di ambiente e tecnologia