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Pizza sostenibile a Roma: arriva Tredici88

Le attuali abitudini alimentari del mondo “ricco” contribuiscono  in modo determinante ai cambiamenti climatici e sono responsabili fino al 25% di emissione di gas serra, della perdita di biodiversità e dell’uso di acqua dolce. Senza contare gli imballaggi, che costituiscono la gran parte dei rifiuti prodotti dalle nostre città. 

A maggior ragione in una fase così complessa per l’economica,  le nostre abitudini dovrebbero migliorare e dovremmo tutti renderci conto dell’enorme peso che avranno le nostre scelte nell’immediato futuro. Ora più che mai sarà importante scegliere attività commerciali e alimentari che lavorino con prodotti genuini, possibilmente biologico e a filiera corta. A guadagnarne sarà la nostra salute ma anche tutta l’economia mondiale. 

Secondo la Fao: “Le diete sostenibili sono quelle diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale e alla vita sana delle generazioni presenti e future. Le diete sostenibili sono protettive e rispettose della biodiversità e degli ecosistemi, culturalmente accettabili, accessibili, economicamente eque e convenienti; nutrizionalmente adeguate, sicure e sane; ottimizzando allo stesso tempo le risorse naturali e umane” (Fao / Biodiversity International, 2010).

Sostenibilità in pizzeria: la storia di Tredici88

Proprio per dare il mio contributo al cambiamento di paradigma, cerco spesso nuove aziende da cui rifornirmi di prodotti sani (e buoni) e in questi giorni così complessi ho conosciuto Alessandra Forteschi, una dei proprietari di una realtà romana aperta proprio durante il lockdown più severo. L’azienda si chiama Tredici88 ed è una pizzeria che ha fatto della sostenibilità ambientale e sociale il proprio punto di forza.

Alessandra, come è nata l’idea di lanciare una pizzeria sostenibile?

“Avevamo l’esigenza forte di dare vita ad una attività che rispondesse al cambiamento che oggi è richiesto alle aziende. Volevamo fare qualcosa di pragmatico, tangibile. Il business non può e non deve essere scisso dalla responsabilità sociale ed ecologica, ma deve essere attore principale di quella trasformazione che ormai viene richiesta a gran voce dal pianeta e dai clienti”.

Nel concreto, cosa ha di diverso la vostra pizzeria?

“Diamo massima attenzione alla qualità delle materie prime, non OGM, di origine Italiana e, ove possibile, a km 0, privilegiando i piccoli produttori, in un’ottica di sostenibilità sociale e rispetto dei circuiti economici locali, in cui includere anche prodotti IGP di grande livello (come il blu di bufala, il cacio bufala, ecc). Le nostre farine arrivano da agricoltura sostenibile, macinate a pietra e prive di pesticidi: da noi è bandita la 00. Usiamo solo le farine di tipo 2, 1 e 0, e di cereali misti (tumminia, enkir, segale, ecc.)”.

E il packaging?

“La stessa attenzione è rivolta al packaging, fatto di materiali in cartone, in pla e/o polpa di cellulosa, biodegradabili e compostabili. Anche le bevande e l’acqua sono disponibili solo in bottiglie di vetro o compostabili al 100%”. Tra i fornitori di Tredici88 c’è ad esempio Minimo Impatto, una delle realtà green più importanti in Italia nella distribuzione di ecostoviglie biodegradabili e compostabili.

Con quali realtà sociali state lavorando?

“E’ un periodo complesso per la chiusura di nuovi accordi, ma abbiamo in programma tante collaborazioni come quella con il birrificio Vale La Pena, gestito da persone detenute nell’istituto  di Rebibbia. Nel frattempo stiamo lavorando con la cooperativa Casale Nibbi di Amatrice e la cooperativa agricola La nuova arca”. 

Non credo servano altre presentazioni. Io vi consiglio fortemente di provare questa pizzeria che si trova in via Tuscolana 1388 ma che consegna in (quasi) tutta la città! 

Matteo Nardi

Giornalista ciclista. Scrivo di ambiente e tecnologia