Metro C, mai ‘na gioia
È avvilente, non c’è che dire.
Promesse su promesse e poi niente.
Questo viaggio in metro C – seppure per una tratta a me assolutamente inutile – me lo sognavo da tempo. “Apriamo l’11 ottobre”. Sì, aprono l’11 ottobre! Che fico!
All’openday della fermata di Stazione di Centocelle poche settimane fa erano tutti fieri e contenti del lavoro fatto. L’assessore Guido Improta ribadiva e assicurava “Apriamo l’11 ottobre”. Lo avevano detto talmente tante volte, lui e il sindaco Ignazio Marino, che ormai lo avevo segnato sul calendario e sull’agenda, neanche fosse il compleanno del mio miglior amico. E poi ammettiamolo, questa metro con sistema driverless fa proprio Europa del nord. Per non parlare della bellezza delle stazioni: nuove di zecca, bianche, grandi e ariose. Forse a volte anche un po’ troppo grandi, ma come ci hanno spiegato durante la visita alla stazione Teano/Gordiani le dimensioni sono dovute per il rispetto alle vigenti normative antincendio, molto più stringenti nel nostro paese di quanto non lo siano in Francia o Inghilterra.
Ma invece niente. Questa Metro non s’ha da fare. Stamattina tutti i giornali annunciano che forse l’apertura della Metro C sarà rimandata. Nel pomeriggio arriva la conferma dal Ministero delle Infrastrutture e Marino comincia a sbraitare sul suo Facebook. Ci credeva anche lui in quel viaggio inaugurale in Metro C di sabato mattina all’alba. Eravamo tutti pronti per la levataccia. Continueremo a sognarla per un po’ e a chiederci se dietro ai ritardi ci siano problemi reali, incompetenza o una precisa volontà.