Green Economy

La pagella dei servizi di Roma: 6=

Qualità della vita: 6 meno meno. Questa la media dei voti che i romani hanno dato alla Capitale secondo quanto riporta l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale che ha presentato la settima edizione dell’indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma, svoltasi nei mesi di marzo e aprile 2014 su un campione di 2.000 residenti.

“La valutazione appare in lieve flessione rispetto al 2013 e ci riporta ai dati negativi del 2007″, ha affermato Marco Penna, presidente vicario dell’Agenzia. Dai dati emerge che il 57% dei romani si dichiara soddisfatto della qualità della vita nella Capitale, dato dell’8% in calo rispetto al 2013, il 30% è poco soddisfatto, il 13% insoddisfatto. Sono i giovani e gli studenti ad esprimere maggiore gradimento, meno soddisfazione da parte di pensionati e casalinghe e soprattutto gli abitanti delle semiperiferie della città compresa la fascia verde e il Gra.

romaL’indagine ha analizzato inoltre numerosi servizi (18 in tutto) dal trasporto pubblico all’acqua, dai rifiuti al sociale, dall’illuminazione ai servizi culturali, che in generale hanno ottenuto un voto medio superiore a quello assegnato alla qualità della vita (6,36)

I servizi culturali ottengono in media il voto più alto (7,6 su 10), mentre il più basso è per il trasporto pubblico (5,6); in ogni caso comunque, il giudizio è diverso a seconda delle zone di Roma: al centro la percezione dei servizi è migliore rispetto a quanto avviene nelle periferie e ciò è dovuto in parte all’accessibilità dei servizi stessi. I cittadini ritengono che i servizi pubblici in generale negli ultimi 2 anni non siano migliorati, anzi il 37% avverte un peggioramenti contro il 12% che ritiene invece che un miglioramento ci sia stato; per il 50,3% sono rimasti uguali.

Nel dettaglio, l’insufficienza più grave è per il servizio di pulizia delle strade (4), seguito da soste a pagamento, autobus e tram (4,6); la raccolta rifiuti acchiappa un 5,2, i servizi cimiteriali 5,7, mentre metropolitane e taxi strappano la sufficienza (6,1).

L’indagine ha inoltre individuto quali siano le priorità di intervento secondo gli intervistati: ai primi 3 posti, come era prevedibile, troviamo pulizia stradale, raccolta rifiuti, autobus e tram.

Insomma una città che “potrebbe sicuramente fare meglio”, per rimanere in tema scolastico. Ma chi deve farlo? Stando all’indagine soltanto una minoranza degli intervistati sarebbe disposta a spendere di più per i servizi – sia attraverso risorse pubbliche che privata – mentre la maggioranza assoluta ritiene che sia decisamente sbagliato; uniche eccezioni in proposito, asili nido, parchi e servizi sociali municipali, registrano comunque una maggioranza relativa di opposizioni. La disponibilità a contribuire è minima per i servizi a domanda individuale e uso sporadico (sosta, taxi, Auditorium) ma anche per servizi ritenuti già di alta qualità (acqua, Palaexpo). Ad ogni modo, anche chi ritiene giusto contribuire per avere miglioramenti del servizio nella maggior parte dei casi preferisce che l’intervento economico sia a carico dell’Amministrazione. Insomma, i romani non sono disposti a contribuire maggiormente con esborsi per ottenere un livello superiore dei servizi. Ma non dimentichiamo di quanti, per rendere migliore il proprio quartiere, la propria strada, il proprio municipio, ogni giorno si rimboccano le maniche e con associazioni, gruppi di volontariato, gruppi di amici si occupano della pulizia di parchi e strade sopperendo alle mancanze dei servizi pubblici.

Per tutti i dati dell’indagine clicca qui.

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.