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I decibel dell’Estate Romana: odi et amo

L’Estate Romana è amata, da chi la vive. E mal sopportata, da chi invece la ascolta dai balconi e dalle finestre delle proprie case fino a notte fonda. “L’altra notte, alle 3, sentivo Cristina d’Avena che cantava i Puffi”, racconta una signora di Centocelle lamentandosi del volume troppo alto della manifestazione Roma Vintage Village, che per la sua VI edizione ha lasciato la storica cornice del parco di San Sebastiano per trasferirsi nella location del Parco dell’ex aeroporto di Centocelle, aperto tutti i giorni dalle 17 in poi.

Roma Vintage significa musica e spettacoli tutti i giorni da giugno a settembre, ma i residenti di Villa De Sanctis e di Centocelle che affacciano su via Casilina già non ce la fanno più dopo pochi giorni. “Picchi di decibel di suoni da far tremare i letti su cui si vorrebbe riposare in pace”, scrivono i residenti che ieri, 28 giugno, al mercato Casilino 23 hanno raccolto le firme in una petizione da presentare al Presidente di Municipio Giammarco Palmieri e al Comune di Roma Capitale, per “chiedere il rispetto delle norme di Polizia Urbana in fatto di limiti di orari e di decibel sparati nell’etere decisamente fuori misura, che assicurino il legittimo diritto al riposo notturno”.

rumore12Fino ad ora, raccontano i residenti, non sono valse a nulle le proteste, via telefono, fatte alle forze dell’ordine e alle istituzioni. Il Parco di Centocelle fa parte di una serie di luoghi e spazi cittadini dove poter svolgere le manifestazioni dell’Estate Romana 2014 e i cittadini residenti nelle zone limitrofe sottolineano di non contestare la kermesse in sé, che, anzi, “vede la periferia romana protagonista di un momento ludico con un valore anche culturale” e che si realizza in un luogo che da anni aspetta di essere riqualificato e vissuto più intensamente dalla cittadinanza. Ma, sottolineano i cittadini, si vuole eliminare l’abuso e l’invadenza “dei livelli di decibel e degli orari impossibili che illegittimamente si producono a danno della comunità degli abitanti”.

I decibel troppo alti, legati alla movida notturna ma in una città come Roma anche e soprattutto al traffico quotidiano, purtroppo possono avere effetti sulla salute e sulla serenità psicofisica delle persone, aspetto troppo spesso ignorato o sottovalutato. Per portare l’attenzione su questi temi, è partita dal 17 giugno la campagna “Spegni il rumore, accendi il divertimento”, realizzata da Legambiente Lazio con il contributo di Fondazione Sorgente Group. Tra gli obiettivi, quello di sollecitare l’amministrazione comunale ad approvare il “piano comunale di intervento” della Capitale (come previsto dalla L.R. 18 del 2001) senza il quale qualsiasi intervento per il rispetto dei decibel diventa più difficile, di sensibilizzare i cittadini a prendersi cura della loro salute e dell’armonia della loro città e chiedere a coloro che organizzano gli eventi dell’estate romana di ridurre le emissioni sonore entro i limiti previsti.

Giorgia Fanari

Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia.