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Giornata Mondiale delle Vittime Amianto, la fibra killer provoca in Italia 6 mila decessi all’anno

Oggi è la “Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto”, la fibra killer che  provoca non meno di 107.000 decessi ogni anno (stime OMS), di cui circa 6.000 solo in Italia.

Nonostante sia stato messo al bando nel 1992 l’amianto continua infatti ad uccidere, perché il materiale inerte sul nostro territorio si trasforma in fibre invisibili che, inalate ed ingerite, causano ancora oggi con assoluta certezza scientifica mesoteliomatumore del polmonetumore della laringedello stomaco e del colon, per non parlare dei danni respiratori provocati anche quando non insorge il cancro (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie).

Secondo l’osservatorio nazionale amianto, il picco di mesoteliomi e di altre patologie asbesto correlate si verificherà tra il 2025 e il 2030 e poi inizierà una lenta decrescita. In Italia, ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto 8 milioni friabile. Ci sono un milione di siti contaminati, di cui almeno 50mila industriali, e 40mila siti di interesse nazionale. L’ONA ha segnalato la presenza di amianto in 2.400 scuole (stima 2012 per difetto perché tiene conto solo di quelle censite da ONA in quel contesto – la stima è stata confermata dal CENSIS – 31.05.2014). Esposti più di 352.000 alunni e 50.000 del personale docente e non docente1.000 biblioteche ed edifici culturali (stima per difetto perché è ancora in corso di ultimazione da parte di ONA); 250 ospedali (stima per difetto perché la mappatura ONA è ancora in corso). La nostra rete idrica rivela presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature (stima ONA), inclusi gli allacciamenti, con presenza di materiale contenenti amianto rispetto ai 500.000 totali (tenendo conto che la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992, quando l’amianto veniva utilizzato in tutte le attività edili e costruttive).

“Per evitare nuove esposizioni alla fibra killer e quindi il rischio di incidenza per nuovi cittadini vittime potenziali urge avviare una bonifica globale con la messa in sicurezza di tutti i siti contaminatiun piano di prevenzione primaria, la sorveglianza sanitaria con dei controlli periodici, e la ricerca scientifica, per una maggiore efficacia delle terapie e cure (prevenzione secondaria). – dichiara in una nota stampa l’osservatorio nazionale amianto – Devono essere intensificate anche le tutele previdenziali e risarcitorie (prevenzione terziaria), per permettere, oltre al ristoro dei danni, anche di valutare l’esatta portata di questa strage”

Matteo Nardi

Giornalista ciclista. Scrivo di ambiente e tecnologia